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Se davanti a noi ci fosse un uomo del quale l'unica cosa che possiamo osservare è lo scorrere del sangue, avremmo di fronte a noi un "Albero" vivente, l'albero della conoscienza, l'albero del sangue rosso, ma abbiamo anche un altro albero dentro di noi ed è l'albero del sangue più scuro, l'albero del sangue blu. questo è il sangue della materia della morte. Quando l'uomo era in seno alla divinità la sua vita la sua conoscienza erano l'osservazione del passato e del futuro in un immagine che rappresentava ambedue gli alberi.
Il sangue rosso è l'espressione dell'Io (arterioso) mentre il sangue blu (venoso) è l'epressione della morte, le divinità predicevano che un giorno l'albero della morte venisse trasformato in quello della vita, ma in fin dei conti anche oggi sono questi gli alberi delle fondamenta della vita, l'uomo deve compiere il suo cammino evolutivo e in alcune leggende ci viene indicato che ce ne è un terzo di albero, è l'albero dell'eterno "io sono colui che è, io sono colui che sarà" e le tre parti di questi alberi sono: il corpo fisico, il corpo eterico, il corpo astrale, per mezzo di queste tre parti il sè spirituale, spirito vitale, uomo-spirito ci viene mostrato come l'inziato guardi ad uno stadio futuro in cui l'albero della conoscenza l'albero rosso e l'albero blu, saranno strettamente avvinghiati l'uno con l'altro nell'uomo stesso.
La coscienza dell'Io può sorgere solo se il sangue muore, nel corpo umano la vita viene consumata e rinnovata, il sangue blu porta a terminare la sua missione dell'essere che si è consumato e dalla distruzione sorge la coscienza dell'Io e nell'anima dell'uomo si formeranno delle forze che consentiranno di coniugare i due alberi.
Per l'ideale delle Scuole esoteriche è l'uomo stesso che compie coscientemente, nella sua interiorità il passaggio attraverso l'Io superiore, divenendo così qualcosa di eterno.
Adamo viveva con l'Io, ma era necessario che venisse fecondato, in principio l'albero della vita doveva essere l'albero della morte, non era possibile averlo insieme all'albero della conoscenza, per questo i due alberi erano separati perchè nel mezzo doveva esserci la coscienza dell'eternità.
Io sono un essere umano individuale, con la parola cercate di accostarvi sempre più all'entità dell'io, io sono divenendo ciò che comunica attraverso i due alberi e che tutto possa essere uno" la vita che si esprime nel sangue rosso-blu c'era già un tempo, ed esso era opera di una formazione superiore.
Nel mese di novembre che è il mese dei morti l'unico fiore fotosensibile che ama l'oscururità è il crisantemo che ci ricorda che vi è la notte del blu della sera e il rosso del giorno, invitandoci a rinnovarci attraverso il passaggio del nostro "Io" che come lo Sorpione muore per rigenerarsi.
La Fonte Spirituale
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