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Lettere Ebraiche



RESH


Significato: testa, inizio, povertà

Associazioni: la base del regno animale

Valore numerico: 200 il contenitore cosmico


Io sono il primo Io sono l'ultimo


La ventesima lettera dell'alfabeto ebraico è la resh, che significa sia "povertà", che "testa" o "emanazione principale". La testa è generalmente la prima parte dell'essere umano a venire alla luce. Prima l'uomo riceve l'occhio, poi la bocca per co-creare vibrando in armonia con Dio e infine il capo che permette la concessione con il Divino. La testa è dunque il luogo dove avviene l'illuminazione.

Il rapporto della resh con le lettere kaf e beth, cioè con il valore numerico 20 e il valore numerico 2 è utile a comprenderne meglio l'iconografia, il 200, il 20 e il 2 testimoniano infatti l'importanza della funzione Spirituale della testa umana, la base di queste tre lettere rimpicciolisce man mano che si sale al valore numerico più alto della resh, maggiori sono gli 0 e più alta è la proprensione allo Spirito.

La base rappresenta il "mondo terreno" la parte superiore il "mondo celeste". La lettera resh è associata al segno zodiacale dei Pesci, che in ebraico è daghim, date da dalet (4)- gimel (3) - yod (10) - mem (40), totale 57/12.

Il dodicesimo segno dello zodiaco corrisponde ai Pesci e dopo i Pesci vi è di nuovo l'Ariete.

Il feto umano racchiuso nel grembo materno assume una forma circolare (lo 0): la testa tocca i piedi, nella ruota dello Zodiaco, l'Ariete, associato alla testa, confina con i Pesci, i piedi, esprimendo così la continuità tra capo e piedi, piano terreno e mondo celeste.

La resh esprime la parte essenziale dell'uomo che cammina umilmente sul piano fisico, ma ambisce a trascenderlo.

Essa si riferisce al contenitore cosmico: ogni pensiero, ogni azione e ogni affermazione forniscono la possibilità del nostro movimento interiore, che sceglie il contesto attraverso il quale vuole interpretare una situazione. Ogni circostanza che viviamo non ha in essa i suoi limiti, ma deriva da dentro di noi, la luce che possiamo rivelare dipende in definitiva dalle nostre azioni, il contesto rivela alla nostra consapevolezza il livello su cui stanno operando le nostre emozioni per poterle trascendere ed elevarle.

Ognuno di noi ha la responsabilità della motivazione che sottointende ogni sua azione la realtà è la "realtà interiore"; l'illusione è la "realtà esteriore" quando scegliamo la realtà interiore partecipiamo alla co-creazione, la visione del mondo cambia a seconda di come cambia la luce interiore.


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